Il progetto Cambio Piano è stato creato per affrontare le problematiche emergenti nel settore della gestione forestale. Si tratta di un’innovativa soluzione che sfrutta tecniche e tecnologie avanzate e nuovi approcci alla modellistica e alla gestione del bosco per garantire la sostenibilità delle foreste, mantenere il paesaggio e ridurre i possibili squilibri dovuti all’abbandono dei territori montani.
Obiettivi
- Incremento della sostenibilità della gestione forestale;
- Mantenimento del paesaggio ma funzionale ad un vivere consapevole del territorio;
- Aumentare la resilienza delle formazioni forestali in rapporto ai possibili cambiamenti climatici;
- Promuovere innovazione e servizi ecosistemici;
- Garantire un futuro e una qualità della vita migliore per le generazioni a venire.
Focus
Il progetto Cambio Piano si è focalizzato su alcuni punti nodali ottenendo importanti risultati anche grazie alla collaborazione di un partenariato di eccellenza:
- Sviluppo di un sistema di supporto alla decisione in ambiente GIS per individuare il miglior sistema di esbosco;
- Pianificazione dell’utilizzazione forestale in particelle pilota;
- Analisi della presenza di fauna selvatica;
- Valutazione degli impatti al suolo legati alle utilizzazioni forestali.
Benefici
Il progetto Cambio Piano offre una concreta opportunità per le imprese del settore forestale, garantendo l’immissione sul mercato di un prodotto legnoso sostenibile e qualitativamente superiore, ma con una riduzione dei costi. Inoltre, ha contribuito alla crescita della competitività dell’Amiata e della Regione Toscana, favorendo il superamento del divario tecnologico e stimolando un ritrovato interesse verso il settore forestale, anche in modo più moderno e innovativo.
Risultati
I risultati del progetto rappresentano un importante cantiere scuola e una start up a cielo aperto. Il progetto ha permesso di comprendere come queste azioni si potranno ripercuotere in modo chiaramente positivo in termini economici, ambientali e sociali. Grazie al partenariato del progetto Cambio Piano, la gestione forestale può diventare sempre più sostenibile, compartecipata e innovativa.
Punti principali
Il progetto è stato finanziato attraverso il Reg. CE 1305/13 dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014 – 2020 mediante il bando emesso dal GAL FAR Maremma afferente alla Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti”.
Cambio Piano ha cercato di adattare la selvicoltura alle nuove necessità dei gestori forestali, sempre più rivolti al pieno concetto della sostenibilità in un contesto ambientale in evoluzione. Il progetto ha previsto una serie di azioni mirate all’innovazione della selvicoltura, attraverso la sperimentazione di nuovi modelli di razionale gestione del bosco, al mantenimento del paesaggio forestale e del mosaico ambientale locale, alla riduzione della biodiversità paesaggistica, alla riduzione del dissesto idrogeologico legato all’abbandono dell’agricoltura e della selvicoltura, il tutto finalizzato anche alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici e in un’ottica d’innovazione.
Inoltre ha coinvolto quattro soggetti partner: CTM S.r.l. e la Cooperativa Silva, imprese forestali di Santa Fiora, l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo – DAFNE (Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali) e il Consorzio Forestale dell’Amiata.
Grazie a Cambio Piano, è stato possibile sperimentare nuove tecnologie nel settore della pianificazione forestale e divulgare le best practices sviluppate da anni di ricerca scientifica e applicazione tecniche nel settore.
Interventi
Approfondimenti sul progetto
Il progetto è nato con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione un Piano di Gestione Forestale Modello delle superfici forestali pubbliche nel territorio del Monte Amiata da affiancare a un piano di gestione tradizionale, quello del Consorzio Forestale del Monte Amiata. In dettaglio il progetto è stato effettuato implementando alcune soluzioni innovative come:
- Applicazione della precision forest harvesting per l’ottenimento di utilizzazioni forestali sostenibili;
- Sviluppo e trasferimento di best practices per una reale applicazione di una gestione forestale sostenibile;
- Best practices per la valutazione della qualità del suolo dei sistemi forestali e agro-forestali in funzione delle mutazioni climatiche e gestionali;
- Aspetti legati alla rinnovazione delle fustaie in rapporto alle utilizzazioni forestali e la fauna selvatica;
- Utilizzo di tecnologie innovative per la valutazione degli impatti delle utilizzazioni forestali ed aumento delle possibilità di mitigazione.
I principali risultati ottenuti
- Precision Forest Harvesting: sviluppo di un sistema di supporto alla decisione in ambiente GIS che va ad individuare per tutte le particelle forestali del Piano di Assestamento il miglior sistema di esbosco in funzione delle caratteristiche stazionali.
- Pianificazione dell’utilizzazione forestale in varie particelle pilota in ambiente GIS con ottenimento di pattern di viabilità interfacciabili su sistema on-board computer dei macchinari forestali.
- Rinnovazione naturale e fauna selvatica: le analisi effettuate hanno rilevato una presenza di fauna selvatica (cinghiale e capriolo in particolare) significativa ma non ancora in grado di compromettere la rinnovazione naturale delle fustaie di faggio del Monte Amiata.
- Impatti al suolo legati alle utilizzazioni forestali: i risultati ottenuti hanno dimostrato come le utilizzazioni forestali nei boschi di alto fusto di faggio dell’Amiata implichino un impatto nel breve termine sulle caratteristiche fisico-chimiche del suolo e sui microartropodi in esso presenti. Mettendo in pratica utilizzazioni a basso impatto, tuttavia è stato osservato come un periodo inferiore a 10 anni permette un recupero delle caratteristiche edafiche.
In conclusione, Cambio Piano ha individuato delle soluzioni concrete per ovviare ai costi produttivi elevati, alle difficoltà selvicolturali e alle forti oscillazioni di produzione e dei costi. L’impatto sul contesto socioeconomico dell’Amiata e di aree forestali affini può essere rilevante, riportando un po’ di ottimismo agli attori di filiera e favorendo il superamento del divario tecnologico a favore di strutture aziendali di maggiori dimensioni e maggiormente innovative. Le tecniche adottate nel progetto Cambio Piano e di conseguenza nei nuovi piani di gestione che vorranno riferirsi a tale esperienza, rappresentano per le imprese una concreta opportunità per effettuare un salto di paradigma, a favore delle aziende innovative, garantendo l’immissione sul mercato di un prodotto legnoso sostenibile e qualitativamente superiore, ma con una riduzione dei costi. Il progetto Cambio Piano è servito, infine, anche a sensibilizzare le imprese, gli operatori, le autorità istituzionali e le comunità locali, facendo intravedere una ventata d’innovazione possibile e dimostrando che si può cambiare il modo di fare selvicoltura. Il coinvolgimento degli operatori e dei possessori dei boschi, ma anche delle comunità locali e degli studenti delle scuole primarie ed universitari ha avuto l’obiettivo di stimolare un ritrovato interesse verso il settore forestale, anche se in modo più moderno e innovativo. L’approccio integrato proposto in una realtà forestale complessa ed in continua evoluzione come quella gestita dal Consorzio Forestale del Monte Amiata ha permesso di evidenziare criticità e punti di forza, condividendoli tra i vari portatori di interesse.
Relazione tecnica finale di progetto (File PDF – 4,3 MB)